DGI: Bitcoin si conferma l’asset class più remunerativa del decennio

ottobre 08, 2024 - Staff

Bitcoin marca +55% da inizio anno, MiCAr rafforza trasparenza e sicurezza in Europa, cresce l’adozione istituzionale, Trump si schiera nel campo pro-cripto

Milano, 8 ottobre 2024 - Il Digital Gold Institute (DGI), ufficio studi di CheckSig e principale think tank italiano specializzato in Bitcoin, crypto-asset e blockchain, ha presentato la ventitreesima edizione del suo report trimestrale. La presentazione si è svolta nell’ambito del Milan Fintech Summit 2024, l’evento internazionale dedicato all’innovazione dei servizi bancari e finanziari.

Bitcoin si conferma l’asset class più remunerativa del decennio

Nel terzo trimestre del 2024 Bitcoin ha confermato la sua leadership: la performance trimestrale è stata +5%, consolidando l’incremento da inizio anno del +55%, a fronte di un mercato cripto generale che è invece cresciuto soltanto dell’1%, superando la capitalizzazione di 2,4 trilioni di dollari. Anche dal punto di vista di volumi scambiati Bitcoin rappresenta da solo il 60% del mercato; Ether si posiziona al secondo posto con il 30% dei volumi scambiati, seguito da Solana con il 6%. Nella comparazione con le asset class tradizionali Bitcoin si conferma la più remunerativa del 2024, del 2023 e dell’ultimo decennio, con una volatilità peraltro paragonabile a quella dei campioni di rendimento come Amazon, Apple, Netflix, Nvidia e Tesla.

Ferdinando Ametrano, Scientific Director del DGI, ha commentato: ”Bitcoin e Ether rappresentano il cuore del mercato cripto, con futures e opzioni quotati al Chicago Mercantile Exchange. Queste due cripto scambiano ogni giorno volumi decine di volte superiori a quelli di Apple. Inoltre, hanno una bassa correlazione con altre asset class, sono quindi un’opzione di diversificazione preziosa nei portafogli di investimento”. Michele Mandelli, Managing Partner del DGI, ha aggiunto “guardando ai dati locali, oltre 1,3 milioni di italiani possiedono cripto. Siamo di fronte a un mercato in continua espansione che ad oggi vale almeno 3,2 almeno miliardi solo per il territorio nazionale”.

Anche l’interesse istituzionale per i crypto-asset è in costante aumento. Un esempio su tutti è stato il lancio a gennaio degli ETF Bitcoin che hanno ottenuto investimenti record, sfiorando i 19 miliardi di dollari di raccolta netta a settembre 2024. A fine luglio sono stati lanciati gli ETF su Ether, la cripto nativa della piattaforma Ethereum, ma non hanno replicato il successo degli ETF Bitcoin, con una raccolta netta negativa per mezzo miliardo a causa dei deflussi dal trust GrayScale convertito in ETF.

L’Europa prosegue con la regolamentazione

La forza di Bitcoin è ulteriormente consolidata dalla crescente regolamentazione europea, in particolare con l’entrata in vigore alla fine di giugno 2024 del regolamento MiCA, il quadro normativo che disciplina il mercato cripto in Europa. Sono arrivati in quest’ultimo trimestre i decreti attuativi del MEF e le indicazioni di Consob e Banca d’Italia, al lavoro per implementare le nuove regole a livello nazionale. Sono numerosi gli operatori europei che offrono o dichiarano di voler offrire servizi per l’acquisto di Bitcoin: HYPE, Revolut, BNP Paribas, Commerzbank e Deutsche Bank tra gli altri. L’attuazione a pieno regime di MiCAr non potrà che accelerare questa adozione.

Non sorprende quindi il crescente interesse degli investitori istituzionali per il mondo degli asset digitali. Le relazioni trimestrali 13-F rivelano che Morgan Stanley e Goldman Sachs hanno investito in ETF Bitcoin, con importi rispettivamente di 187 e 418 milioni di dollari al 30 giugno 2024. Le banche centrali della Svizzera e della Norvegia hanno investito 75 milioni e 180 milioni di dollari in MicroStrategy (MSTR), l’azienda statunitense nota come il più grande detentore di Bitcoin al mondo, una vera e propria cassaforte di Bitcoin quotata al Nasdaq.

Il ruolo della politica USA

Oltreoceano sono le elezioni americane a giocare un ruolo chiave per l’ecosistema cripto. Donald Trump si è espresso più volte a favore di Bitcoin, posizionandosi contro l’attuale linea della SEC, e potrebbe impattare positivamente l’industria cripto negli Stati Uniti, con Wall Street che manifesta forte interesse verso l’offerta di servizi legati alle cripto-attività. Sul fronte opposto, Kamala Harris mostra cautela ma maggiore apertura rispetto all’attuale amministrazione Biden. Quale che sia il risultato delle elezioni, per il mondo cripto si tratta di un passaggio complessivamente positivo: se dovesse vincere la Harris il clima potrebbe migliorare marginalmente rispetto a quello dettato dall’attuale amministrazione democratica, se vincesse Trump ci si può aspettare grande euforia.

Il prossimo report trimestrale del Digital Gold Institute sarà presentato a gennaio alla Crypto Asset Lab Conference 2025, la conferenza annuale organizzata da DGI, Commissione Europea e Università Milano-Bicocca.

Scarica il comunicato stampa.

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