7 ottobre, 2024 - Ferdinando Ametrano
Quando ci si avvicina al mondo delle criptovalute, il concetto di staking viene spesso menzionato. Ma cos’è lo staking e perché è vantaggioso?
Lo staking è il processo di aggiornamento e messa in sicurezza della blockchain di criptovalute basate sul meccanismo di Proof-of-Stake (PoS), come Ether o Solana. A differenza dei protocolli Proof-of-Work (PoW), come Bitcoin, che richiedono grandi investimenti in hardware e energia per aggiornare la blockchain (mining), nei protocolli PoS per aggiornare la blockchain bloccare una somma in criptovaluta a garanzia della propria buona condotta. Naturalmente, essendo un lavoro, lo staking è remunerato: i protocolli PoS emettono criptovaluta appositamente per questa retribuzione.
Maggiore è la quantità di criptovaluta bloccata come garanzia (staked), più l’operatore è considerato affidabile e quindi maggiormente coinvolto nell’aggiornamento della blockchain. Più lavoro viene svolto nella validazione delle transazioni e nella finalizzazione di nuovi blocchi, maggiore è la retribuzione. La retribuzione è quindi proporzionale alla garanzia fornita ed è per questo generalmente espressa in percentuale. È un po’ come essere un notaio per il sistema PoS: si certifica che tutto è in ordine e si viene pagati per questo. Più partecipanti prendono parte allo staking, più la rete diventa sicura e decentralizzata.
Il vantaggio dello staking deriva dalla retribuzione. Questo guadagno serve come incentivo: invece di lasciare le criptovalute ferme in un portafoglio, possono essere messe a frutto. Le ricompense da staking sono sempre più vantaggiose rispetto alla semplice detenzione della criptovaluta, ma variano in base alle condizioni del mercato.
Lo staking non è privo di rischi, principalmente legati a comportamenti disonesti nella validazione delle transazioni. Se un partecipante agisce in modo disonesto, la sua garanzia può essere confiscata (slashing). Tuttavia, per chi opera correttamente, il rischio di perdere i fondi è solo teorico. Restano comunque preponderanti i rischi abituali legati alla detenzione di criptovalute, come la volatilità.
Uno degli errori più comuni è pensare che lo staking sia disponibile per tutte le criptovalute, inclusi Bitcoin, ma non è così. I crypto-asset basati su PoW, come Bitcoin, richiedono hardware molto potente e grandi quantità di energia per aggiornare la blockchain. Il mining è un’attività ad alto costo, accessibile principalmente a grandi investitori. Alcuni servizi offrono lo staking di Bitcoin, ma in realtà stanno proponendo prodotti finanziari come lending, yielding o farming che comportano il prestito delle proprie criptovalute a una controparte che potrebbe non restituirle. Si tratta quindi di prodotti finanziari e non di un lavoro remunerato.
Lo staking non è solo un modo per ottenere una retribuzione legata alle proprie criptovalute, ma svolge anche un ruolo cruciale nel mantenere sicura e decentralizzata la rete delle criptovalute. Incentivando le persone a partecipare, la blockchain può continuare a funzionare in modo fluido, protetta da frodi e attacchi. In breve, lo staking delle criptovalute è remunerato perché è utile per tutti.
Lo staking rappresenta un’opportunità per chi vuole far “lavorare” le proprie criptovalute, ricevendo una retribuzione in cambio. Se fatto con consapevolezza, rappresenta una forma di guadagno che, a differenza del mining, non richiede costose attrezzature o consumi energetici elevati.
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