23 luglio, 2024 - Staff
A seguito del successo degli Exchange Traded Fund (ETF) Bitcoin approvati a gennaio, debuttano oggi quelli su Ether, la criptovaluta nativa della piattaforma Ethereum. I fondi Bitcoin hanno segnato il miglior debutto di sempre nel settore ETF: il solo iShares Bitcoin Trust di BlackRock ha superato 22 miliardi di dollari di raccolta. Gli esperti stimano per Ether una raccolta che a fine anno dovrebbe superare 5 miliardi, forte dell’interesse istituzionale per il mercato delle criptovalute in continua crescita.
“Il debutto degli ETF su Ether conferma l’istituzionalizzazione dell’ecosistema cripto e attesta la crescente fiducia verso i crypto-asset come strumenti di investimento e diversificazione per il portafoglio degli investitori più avveduti”, afferma Ferdinando Ametrano, amministratore delegato di CheckSig.
Attualmente, gli ETF cripto non sono armonizzati e risultano quindi difficilmente accessibili agli investitori dell’Unione Europea. Sebbene i regolatori europei stiano aprendo al settore, come dimostrato in queste settimane dall’entrata in vigore del regolamento MiCA (Markets in Crypto Asset), le dinamiche più rilevanti si svolgono per ora negli Stati Uniti.
“Gli ETF su Ether arrivano nonostante le iniziali resistenze della SEC che, all’approvazione degli ETF Bitcoin lo scorso gennaio, aveva dichiarato di non voler autorizzare ETF su altre cripto-attività”, aggiunge Ametrano. “Negli Stati Uniti è in corso un braccio di ferro: banche e asset manager vogliono offrire servizi finanziari in ambito cripto mentre il regolatore vorrebbe frenarle. Lo scontro è arrivato anche alla Camera dei Rappresentanti, dove un provvedimento restrittivo proposto dalla SEC è stato bocciato, grazie anche al lobbying dell’Associazione Bancaria Americana. Il presidente Biden ha respinto la decisione dei deputati, schierandosi con la SEC, ma la sua posizione è sempre più debole, anche considerando che Trump si è schierato apertamente a favore di Bitcoin e delle cripto”, spiega Ametrano.
Gli ETF replicano unicamente la performance finanziaria di Ether, mentre sul mercato è forte anche la domanda di possesso diretto della criptovaluta. ”Il mercato cerca intermediari cripto affidabili, come gli emittenti di ETF. Tuttavia, gli ETF non sono scambiati 24 ore al giorno, non consentono di prelevare il sottostante per trasferirlo altrove, non sfruttano lo staking come modalità per aumentare la redditività dell’investimento e, talvolta, usano prassi di custodia poco sicure. Per gli investitori che comprendono i limiti degli ETF un intermediario come CheckSig è la migliore soluzione su tutti gli aspetti operativi: compravendita, custodia, staking, sostituto d’imposta, formazione. Siamo l’unico operatore italiano ad avere coperture assicurative e audit indipendenti di terze parti e l’unico a svolgere il ruolo di sostituto d’imposta per i nostri clienti“, conclude Ametrano.
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