Craig Wright non è Satoshi Nakamoto

15 marzo, 2024 - Staff

La pretesa di Craig Wright è stata confutata dall’Alta Corte del Regno Unito

La pretesa di Craig Wright di essere Satoshi Nakamoto, il misterioso creatore di Bitcoin, è stata confutata dall’Alta Corte del Regno Unito, confermando ciò che molti già sapevano. La sentenza deriva da una causa intentata nel 2021 dalla Crypto Open Patent Alliance (Copa), una coalizione di aziende in ambito criptovalute, di cui fanno parte le italiane CheckSig e il Digital Gold Institute.

Copa ha voluto impedire a Wright di rivendicare diritti di proprietà intellettuale sulla tecnologia open-source di Bitcoin e di intraprendere azioni legali contro sviluppatori e membri della comunità.

Il giudice James Mellor ha pronunciato la sentenza immediatamente, appena terminata l’ultima udienza: “dopo aver esaminato tutte le evidenze e le argomentazioni presentate in questo processo, sono giunto alla conclusione che le prove sono schiaccianti”.

Il giudice Mellor ha fornito dichiarazioni dettagliate per chiarire la questione: “innanzitutto, il dottor Wright non è l’autore del white paper di Bitcoin. In secondo luogo, il dottor Wright non è la persona che ha adottato o operato sotto lo pseudonimo Satoshi Nakamoto nel periodo 2008-2011. In terzo luogo, il dottor Wright non è la persona che ha creato il sistema Bitcoin. E, infine, non è l’autore delle prime versioni del software Bitcoin”.

Un portavoce di Copa ha salutato la sentenza come “una vittoria per gli sviluppatori, per l’intera comunità open-source e per la verità. Per oltre otto anni, il dottor Wright e i suoi sostenitori finanziari hanno mentito sulla sua identificazione con Satoshi Nakamoto e hanno usato questa menzogna per intimidire e vessare gli sviluppatori nella comunità Bitcoin. Questo finisce oggi con la sentenza della corte: Craig Wright non è Satoshi Nakamoto”.

Copa è un’organizzazione non-profit dedicata all’avanzamento delle tecnologie delle criptovalute e alla rimozione dei brevetti come ostacolo all’innovazione. CheckSig e il Digital Gold Institute, uniche aziende italiane, sono membri di Copa fin dalla loro fondazione e i brevetti di CheckSig sono utilizzabili da tutti essendo affidati a Copa.

Da protagonisti responsabili nel settore delle criptovalute — ha dichiarato Ferdinando Ametrano, amministratore delegato di CheckSig e direttore scientifico del Digital Gold Institute — abbiamo sempre creduto che Bitcoin appartenga a tutti e debba essere protetto di conseguenza. Questo è lo spirito di Copa che si contrappone nettamente alla posizione di Craig Wright. I bitcoiner spesso dicono “siamo tutti Satoshi”, adesso possiamo aggiungere “tutti tranne Craig Wright”.

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